Entrata in acqua


Le entrate in acqua si dividono in due tipologie: dalla riva e dalla barca. Le entrate dalla riva sono solitamente piu’ agevoli per gli ampi spazi a disposizione, contrariamente a quelli ridotti delle barche. Dalla barca pero’ siamo subito in acque profonde tali da entrarvi rapidamente senza dover trascinare l’attrezzatura su sabbia e ghiaia come talvolta avviene. L’entrata in acque poco profonde da riva dovrebbe avvenire con il subacqueo che indossa l’attrezzatura pesante e le pinne solo con l’acqua gia’ a livello dei fianchi, per una maggiore facilita’ nella vestizione, e per una maggiore sicurezza (quante cadute per voler camminare all’asciutto con le pinne!) e per una maggiore cura della propria attrezzatura. Se vi e’ risacca, questa dev’essere valutata scrupolosamente; se la profondita’ e lo stato del mare lo consentono, il sub puo’ completare la sua vestizione oltre i frangenti, in caso contrario deve vestirsi completamente fuori dall’acqua, ma in questo caso dovrebbe essere valutato se le condizioni ambientali del momento sono tali da far rinunciare a quel luogo di immersione. L’entrata in acqua dalla barca e’ condizionata da vari fattori: se l’accesso in acqua e’ dato da una plancia a pochi centimetri dalla superficie, oppure se il sub deve superare un dislivello di 1 metro o piu’. L’ingresso in acqua dalla plancia e’ sicuramente un metodo ottimale e comodo in quanto si puo’ scendere in mare stando seduti, quindi, con maschera indossata e aeratore in bocca, con il gav leggermente gonfio si compie una leggera rotazione facendo leva con le mani sulla plancia stessa e ci si lascia scivolare dolcemente in acqua. Nel caso pero’ di mare mosso questa procedura non e’ valida e si deve procedere con la tecnica comunemente chiamata “passo da gigante”. Il sub con l’attrezzatura completamente indossata (e’ raccomandata l’assistenza di un compagno o di un marinaio), dopo avere eseguito il controllo pre-immersione si pone l’erogatore in bocca e con il gav gonfio al 50% salta con le gambe ben divaricate (conseguenza logica del passo in avanti) che richiude appena in acqua in una specie di pinnata verso la superficie, che ne impedisce, insieme alla spinta del gav, l’eccessivo affondamento. Un’altra tecnica di entrata in acqua dalla barca e’ quella della vestizione in mare. In questo caso e’ opportuno valutare che vi sia assenza di corrente, quindi il sub dopo aver calato in acqua lo s.c.u.b.a. (bombola e jacket con erogatore montato) assicurato ad una cima e con il gav gonfio, la rubinetteria chiusa ma con il sistema pressurizzato, scendera’ in acqua a sua volta indossando l’a.r.a. in modo agevole e rapido senza pericolo di cadute. Ovviamente, prima di indossare le bombole si dovra’ provvedere a riaprire la rubinetteria. In quest’ultimo tipo di entrata il controllo pre-immersione dovra’ essere eseguito in superficie (a galla). La barca deve disporre a poppa di una sagola galleggiante agganciata, in fase finale, ad un pallone segna-sub. E’ buona norma durante le immersioni dalla barca, posizionare la propria attrezzatura vicina a quella del compagno, in modo da operare senza disturbare le operazioni di eventuali ulteriori subacquei.

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