Vendée Globe in Indiano 2 abbandoni e un trasbordo


Quinta settimana di gara per il Vendée Globe, il giro del mondo in solitario, con una flotta ancora più ridotta, dopo l'abbandono ufficiale di Sam Davies (Initiatives Coeur) e Sébastien Simon (Arkea Paprec) approdati a Città del Capo (Sudafrica) dopo avere urtato il 2 dicembre un oggetto alla deriva. Ad accoglierli l'inglese Alex Thomson (Hugo Boss), anche lui ritiratosi dalla gara dopo avere danneggiato il timone. Dei 33 skipper salpati l'8 novembre da Les Sables d'Olonne, ne restano quindi in gara 28, con Jérémie Beyou (Charal), fanalino di coda per essere dovuto rientare in porto dopo pochi giorni dal via per effettuare riparazioni alla barca.

Intanto, Jean Le Cam (Yes We Cam!) è tornato a essere solo a bordo. Kevin Escoffier, che aveva salvato dopo il naufragio del suo Prb, è stato infatti recuperato domenica 6 dicembre da un tender dalla fregata Nivose della Marina Francese, che sta facendo rotta su Reunion Island. La Giuria Internazionale sta ora valutando l'abbuono da concedere a Le Cam per il ritardo dovuto al recupero. Verrà considerato non solo il tempo effettivo da quando lo skipper si è diretto verso Escoffier a quando quest'ultimo è stato recuperato dalla fregata francese, ma anche le diverse condizioni meteorologiche che Le Cam ha incontrato per effettuare il salvataggio.

In testa alla flotta, al comando c'è sempre Charlie Dalin (Apivia) seguito da Thomas Ruyant con un distacco di 171 miglia. Navigano in pieno oceano Indiano e tra un po' dovranno decidere come affrontare una depressione atmosferica che gli si sta parando contro. Giancarlo Pedote (Prysmian Group) è invece stabile in 10 posizione a circa 40 miglia da Isabelle Joschke (Macs), suo prossimo “obiettivo”. «Comincio a capire tanti marinai – ha detto Pedote in un video di domenica 6 dicembre  – quando a terra raccontavano il sentimento di paura che si prova in questo mare. È difficile riuscire a descriverlo in diretta, ma senti che qua il padrone è lui. Sento la costante presenza della paura, che credo sia dettata da questa forza immensa che soffia sulle mie vele, queste onde potentisssime che spingono la barca che come dire, quando ci guardiamo negli occhi sappiamo già chi è il più forte».

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