Diario di bordo – 3 gennaio 2013


Diario di bordo scritto da Giovanni il 3 gennaio e uscito sulla Gazzetta dello Sport il 4 gennaio:

“Siamo partiti tre giorni fa. Le prime 24 ore hanno avuto come protagonista il freddo. La mattina della partenza eravamo tutti impegnati a spaccare il ghiaccio sul ponte, attorno alle rotaie, sulle vele… L’aria era gelida e l’acqua peggio. Partire da New York su una barca a vela è sempre un’esperienza incredibile e unica. Ma appena preso il largo le emozioni sono diventate altre. Maserati che si tuffa giù dalle onde, un puledro dei mari che galoppa giù da questi muri di acqua con punte di oltre trenta nodi: questa notte io ne ho fatti 33 e qualcun altro mi ha battuto.
Per noi che siamo a bordo quell’emozione di essere al timone di una super Maserati galleggiante che vola sull’acqua come una scheggia impazzita e poi scatena i suoi cavalli sprigionando una velocità demenziale, urlando e bofonchiando i suoi rumori, è forse un’emozione insuperabile: è in quell’attimo in cui si parte in discesa in cima all’onda e si vede la barca che comincia a fare baffi d’acqua a destra e a sinistra alti come case, poi con un colpettino di timone la si mette dritta e lei decolla… fino a che non ci si infila in qualche buco e allora lì, con un tonfo, la barca si impunta sull’acqua e il ponte si sommerge di schiuma e sembra che tutto finisca. Poi per fortuna arriva subito l’onda successiva e si riparte. Questa è la nostra vita in queste ore: massima concentrazione, turni al timone, grande sforzo per mantenere l’ambiente interno vivibile. Maserati non si può certo definire una barca asciutta e molte delle nostre energie sono spese per tenere fuori l’acqua. In certe situazioni secchio e spugna sono il miglior amico dell’uomo.
Proprio mentre vi scrivo è arrivata un’onda particolarmente violenta e Maserati è diventata un sommergibile. Ormai non c’è letto né sacco a pelo che non sia fradicio e speriamo di riuscire ad asciugarli nei prossimi giorni.
Per fortuna il morale è alto, siamo un grande equipaggio e siamo tutti concentrati per battere questo record. Ogni tanto penso ai clipper di una volta, alla vita d’inferno che facevano quei marinai che si cimentavano su questa rotta 150 anni fa.
Siamo felici di aver fatto tanta strada cosi in fretta e speriamo di avere un passaggio veloce della zona di alta pressione, che ci aspetta nei prossimi due giorni”.

 

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