In assenza di sorpassi di pura velocità, avanzamenti tattici o record di percorrrenze, al Vendée Globe, il giro del mondo in solitario, continuano a tenere banco le avarie. Le uniche a provocare scossoni alla classifica. L'ultima è quella accaduta al francese Thomas Ruyant (LinkedOut), in testa alla flotta nonostante un foil “azzoppato”, che il 16 dicembre ha inziato a imbarcare acqua nel compartimento di prua e ha dovuto quindi rallentare per trovare le cause ed evacuare gli ambienti. Poi si è accorto che mentre dormiva la pressione dell'acqua aveva aperto gli osteriggi allagando il compartimento. Nulla di grave, ma ne ha subito approfittato Yannick Bestaven (Maitre Coq IV) che ha preso il comando della flotta mentre naviga tra Tasmania e Nuova Zelanda, ovvero quasi ormai a metà del percorso.
Bestaven è doppiamente contento, perché la giuria internazionale del Vendeé Globe ha intanto deciso i compensi di tempo da assegnare agli skipper coinvolti nell'operazione di salvataggio di Kevin Escoffer (Prb) naufragato a 850 miglia da Città del Capo. E per lui ci sarà un abbuono di 10 ore e 15 minuti, mentre per Jean Le Cam, che ha recuperato fisicamente Escoffer, l'abbuono sarà di 16 ore e 15 minuti; per Boris Hermann il risarcimento per avere deviato la sua rotta sarà invece di 6 ore. Queste decisioni sono “inappellabili” e tutti i compensi scatteranno una volta attraversato il traguardo della gara.
Intanto, dopo essere stato 23 giorni al comando, Charlie Dalin (Apivia) una volta riparato il foil di sinistra che si era danneggiato il 14 dicembre, ha ripreso a correre e guadagnare miglia; ora è terzo. A seguire questo terzetto, a circa 300 miglia ci sono altri 5 Imoca che navigano molto vicini, ma con poco vento, sono: Jean Le Cam (Yes We Cam), Damien Seguin (Groupe Apicil), Boris Hermann (Seaexplorer) e Banjamin Dutreux (Omia -Water Family).
Chi sta spingendo molto sull'acceleratore è Jeremie Beyou (Charal), lo skipper tornato in porto per avarie e ripartito con 9 giorni di ritardo. Ha infatti recuperato il gruppo e rimontato ben 10 concorrenti ed è al 22° posto. Non salirà sul podio, ma va come un treno.
È invece fuori gara, ma ripartita, Samantha Davies (Initatives Coeur) dopo l'avaria che l'aveva costretta a riparare a Citta del Capo; la skipper ha infatti deciso di completare comunque il suo giro del mondo. Continua a difendere il suo 10° posto Giancarlo Pedote (Prysmian Group), che naviga a una latitudine di 48° gradi a ridosso della zona di eslcusione antartica e preferisce continuare a non spingere troppo. «Pensi sempre che ti piacerebbe avere più vento, – scrive lo skipper – ma prima di partire avevo deciso che – in situazioni complesse e soprattutto con mare forte – sarei stato prudente. È una regola che mi sono posto perché la mia priorità è finire la regata, poi fare il meglio che posso. Mi auguro che il mare sia più stabile e che trovi occasioni per catturare chi è davanti. A ogni strambata faccio molta attenzione per non affaticare l’attrezzatura; siamo ancora a metà strada».