VECCHIE VELE: NASCITA DELLA GOLETTA AMERICANA


L'imporsi della navigazione a vapore e le crescenti difficoltà d'impiego operativo ed economico della navigazione a vela, finivano per provocare l'abbandono di gran parte dei velieri, che rimanevano inutilizzati e relegati in zone e canali fuori mano punteggiando fittamente il cielo con le loro alberature e pennoni a secco. Da tempo gli ufficiali ed i marinai più valenti avevano capito che il vento non rendeva più passando dall'altra parte, a quella un tempo disprezzata della navigazione a vapore, ironicamente definita dagli armatori del "vento pagato". Veniva a cessare anche la leggendaria linea del guano surclassato dai fertilizzanti chimici lasciando ancora in attività, per qualche tempo, tre velieri con bandiera cilena. Da ricordare tuttavia il trealberi "Tusitala" del 1883, armato a vele quadre, a nave, il cui ultimo utilizzo veniva procrastinato fino al 1932.
Un estremo tentativo di mantenere il traffico a vela veniva fatto dalla marineria del Maine con il ricorso all'attrezzatura a randa, proprio delle golette o schooner, richiedente pochissimi uomini e distribuita su più alberi, da servire al cabotaggio perché poco adatta alla navigazione d'altura, specialmente nella zona meridionale delle tempeste. Di questo ultimo tipo comparso nel 1880, molto insellato, si sono contate 460 unità a 4 alberi, 56 a 5 alberi, 8 a 6 ed una, vera eccezione, a 7 alberi.
(La marineria velica di lungo corso - Aldo e Corrado Cherini)
Foto 1: la goletta a 6 alberi Wyoming, fu completata nel 1909 da parte della società di Percy & Small a Bath, nel Maine. Wyoming è stata anche una delle navi più grandi in legno mai costruite, 450 piedi (140 m) fuori tutto e l'ultima goletta a sei alberi costruita sulla costa orientale degli Stati Uniti.
Foto 2: a Port Blakely (Washington) si carica legname su velieri a vele quadre e golette (1905)


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