26 dicembre - Non si sblocca la vicenda Laser-ILCA-Laser Performance. La riunione Eurilca di Roma, chiusa con un significativo appello (quasi un ultimatum) dei laseristi europei alla classe internazionale ILCA, per ora resta inascoltato. Anzi: spuntano le prime vele ed attrezzature col marchio ILCA (inguardabile). Eppure si continua a scherzare col fuoco e le conseguenze restano imprevedibili.
Un appello-ultimatum (qui il report completo) firmato a Roma dai laseristi europei, al cospetto di Eric Faust e Tracy Usher, i grandi manovratori dell'International Laser Class Association, ILCA, acronimo che nella loro visione delirante diventata ormai una deriva inarrestabile si sta trasformando addirittura nel nome stesso della barca, pur di uscire dall'abbraccio limitante del detentore del marchio registrato "Laser".
Stando alle ultime, quell'appello è caduto nel vuoto. ILCA ha confermato (come relazionato da Faust a Roma) una lista di 29 richieste di cantieri autorizzati, tra i quali verrà fatta nelle prossime settimane una "selezione". Criteri della selezione e selezionatori naturalmente sono ignoti, come i nomi dei cantieri che hanno inviato la candidatura. Nel frattempo spuntano ad arte le foto delle vele e delle attrezzature marchiate ILCA, con una vela bicolore sotto la quale si intravede il resto di quello che è il logo Laser che tutti conoscono, che riprende quello scientifico ufficiale del raggio laser.
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(Saily.it)
NASCERE LASERISTI E MORIRE ‘ILCHISTI’ ?
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