Sarà L30 la barca con la quale si svolgerà la prima edizione del World Sailing's Offshore Championship, il mondiale d'altura organizzato dalla Federazione della Vela Internazionale (Isaf) previsto nel 2020 a Malta. Ideato nel 2015 dal velista olimpico Rodion Luka e disegnato da Justian Yacht Design, progettista degli Rc44, L30 è un one design di 9,58 metri che combina buone prestazioni alla facilità di manovra e di trasporto (è carrellabile). Dritto di prua inverso, poppa aperta con due pale del timone appese, doppia ruota del timone, motore centrale e chiglia a “T” con bulbo a siluro sono alcune delle caratteristiche di questa barca che da quando è stata varata ha avuto un continuo sviluppo anche grazie ai test effettuati da importanti velisti come il francese Charles Caudrelier, il brasiliano Torben Grael e gli inglesi Ian Walker e Abby Ehler. Una classe in crescita che ha già un Campionato Mondiale e che sarà presente in altre regate importanti del 2019 come la Giraglia e la Travemunder Woche.
«La Classe L30 – ha dichiarato Kim Andersen, Presidente di World Sailing – condivide la nostra ambizione di fare crescere a livello globale la vela offshore in doppio: la barca è progettata per soddisfare le esigenze della navigazione in mare aperto e sarà utilizzata dai velisti che gareggeranno a Malta l'anno prossimo in una sfida difficile».
La prima edizione del mondiale d'altura Isaf si svolgerà in concomitanza della Middle Sea Race, regata di cui condividerà tutto o parte (non è ancora stato deciso) del percorso di 600 miglia che parte e arriva a La Valetta dopo aver compiuto il periplo antiorario della Sicilia. Alla gara saranno ammesse 20 nazioni (ancora da stabilire la formula per le qualificazioni) con equipaggio in doppio misto (uomo-donna) che gareggeranno sugli L30 noleggiati dalle federazioni nazionali e che verranno estratti a sorte una settimana prima della gara. La L30 potrebbe essere a questo punto la nuova classe olimpica per il doppio misto d'altura su scafo a chiglia che potrebbe debuttare ai Giochi di Parigi del 2024, disciplina però che ancora deve avere il via libera definitivo del Cio, il Comitato Olimpico Internazionale.