Specie alienein Mediterraneo


Il Mediterraneo è un bacino che sta cambiando sempre più rapidamente assumendo inattese connotazioni tropicali. Lo testimoniano gli avvistamenti, sempre più frequenti negli ultimi anni lungo le nostre coste, di nuove specie ittiche provenienti da mari tropicali: pesci palla, pesci scorpione, caravelle portoghesi, e così via. La cronaca di questi giorni racconta di due incontri con esemplari “alieni”. Il primo è avvenuto il 16 luglio nelle acque di Ostia (Roma) da parte di un equipaggio di pescatori che si sono imbattuti in un temibile esemplare di Mako, rarissimo esemplare di squalo bianco. La barca si trovava a 10 miglia dalla costa, su un fondale di cento-centodieci metri. L'animale, sicuramente un cucciolo, comunque lungo più di un metro, è rimasto attaccato alla loro lenza per qualche minuto, il tempo però di essere filmato, e alla fine, molto impaurito, è riuscito a liberarsi anche grazie alla manovra agevolata dai pescatori.

Altro ritrovamento curioso è stato quello effettuato quasi nelle stesse ore da alcuni ricercatori del Centro Ricerche Ambiente Marino dell'Enea di S. Teresa (La Spezia). In questo caso si tratta di formazioni di coralli bianchi vivi appartenenti alla specie Madrepora oculata che sono stati scoperti a 560 metri di profondità nei fondali davanti Punta Mesco, alle Cinque Terre. Estremamente rari e in via di estinzione, i coralli bianchi fino ad ora erano stati individuati solo nello Ionio, nel Canale di Sicilia e nell'Adriatico meridionale.

Bolina si è occupata qualche mese fa delle nuove specie tropicali che stanno piano piano popolando il “mare nostrum”: Gli alieni del Mediterraneo (n. 318, pagina 47).

 

 

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