Una task force contro le collisioni


Tecnicamente si chiamano OFNI, in pratica sono tutti quelli oggetti alla deriva o grandi mammiferi marini che si spostano a pelo d'acqua. L'impatto con uno di essi è tra i principali problemi per un velista, un rischio enorme per gli skipper solitari delle grandi regate oceaniche come Vendée Globe o The Ocean Race, un serio danno per il semplice crocerista. Un tema di sicurezza che è stato all'inizio dibattuto per diversi mesi in un think tank che ha riunito team velici di diverse classi e poi trasformato dalla Classe Imoca e da Polé Mer Bretagne Atlantique in un “Invito a manifestare interesse” a tutti coloro che fossero disposti a collaborare per ridurne il più possibile l'impatto sulla navigazione.

In oceano galleggiano dai container ai tronchi d'albero, dagli scafi alla deriva a relitti di ogni genere. A questi si aggiungono poi i grandi mammiferi marini come balene e orche, le quali spesso si trovano non volendo sulla rotta di Race oceanici lanciati a oltre 20 nodi. Un problema dunque vasto è complesso che riguarda esperti di ogni settore: biologi marini, meteorologi, fisici, matematici, aziende di strumenti nautici, eccettera. Esistono già alcuni sistemi di prevenzione, o quanto meno di riduzione del rischio di collisione. Per esempio all'ultimo Vendée Globe oltre la metà delle barche era munito di Oscar, uno strumento che accoppia una telecamera termica a una in grado di riconoscere le forme in superficie, però  «Non esiste ancora una soluzione di rilevamento nella zona di profondità da 0 a 10 metri» spiega Damien Demoor di Naval Group. Un'altra tecnologia impiegata su molti Imoca 60 è il Pinger Whileshield, un sensore a ultrasuoni sviluppato dall'australiana Future Oceans che si posiziona a prua con lo scopo di tenere lontani i cetacei. Tuttavia «Non si può parlare solo di balene poiché ci sono 89 specie di cetacei – dice Olivier Adam, specialista in bioacustica -. Alcuni sono timorosi e saranno ricettivi agli ultrasuoni emessi dal pinger alla barca, mentre altri saranno piuttosto curiosi e quindi attratti. È quindi difficile sapere quando accendere o meno il trasmettitore».

La consapevolezza di tutti è che nessuno da solo può trovare una soluzione, ma solo con il concorso di skipper e esperti di ogni settore si può arrivare a ridurre la portata del problema. Con questo “Invito a manifestare interesse per realizzare un sistema di prevenzione delle collisioni in mare” lanciato a maggio si spera di arrivare a ottobre 2021 con una serie di proposte e progetti, per poi finanziarli e realizzarli durante il 2022 e lanciare il sistema sul mercato nel 2023, in tempo per il Vendée Globe 2024.

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