Agli inizi del 19° secolo le esigenze sono cambiate. Ci vogliono navi che raggiungano le Colonie d'Oriente e portino merci risparmiando tempo, pertanto più affinate, prive di decori e naturalmente più invelate. Si modificano le vecchie strutture e si arriva ad un veliero armato a tre alberi con vele quadre e con la prua affilata.
Il primo grande progettista è un americano, John Willis Griffith, autore del Rainbow, il quale afferma che la nave, a parità di stazza, deve essere più lunga e con la prua sottile. Lo stesso progettò anche il Sea Witch, altro clipper che raggiunse la meta a tempi di record.
Nel 1850 il costruttore Donald McKay, famoso tra i costruttori americani di clipper, procede al varo dello Stag Hound che risulta essere il più grande mercantile di quel tempo. L'anno successivo viene però varato il Flying Cloud che lo supera: stazza di tonnellate 1750, lunghezza metri 70 e larghezza metri 12,50. Quest'ultimo raggiunge anche velocità impensabili con punte di 18 nodi.
La grande importanza della velocità, con la conseguente fama e le richieste di costruzione raggiunte dai clipper, la si capisce subito se si pensa che, nella seconda metà del 1800, esistevano due rotte commerciali importanti: Cina - Inghilterra per il tè e Australia - Inghilterra per la lana; il prezzo maggiore veniva fissato dalla prima nave che raggiungeva il porto.
Nel 1852 i cantiere americani vararono ben 61 clipper, nel 1853 invece furono 125. Sempre nel 1853 fu costruito, da McKay, il Great Republic, il più grande clipper: lunghezza 100 metri, 4 alberi, 13.000 metri quadri di vele ed un carico di 6.000 tonnellate di merce. Non prese il mare così, infatti subì alcuni danni a causa di un incendio. Venne restaurato qualche anno dopo, accorciando gli alberi e riducendo la capacità di carico.
ll Cutty Sark è uno dei classici "clipper del the". Venne varato nel 1869. È lungo m. 85,34 e largo m. 10,97, ha un'immersione di m. 6,40 ed un dislocamento pari a t. 2.133. L'equipaggio era composto da 32 uomini. Adesso lo puoi ancora vedere, ed è visitabile, perché è "ormeggiato" a Greenwich.
L'avvento del motore
I velieri e le grandi navi a vela furono accantonati a seguito della scoperta, e dell'avvento, del motore a vapore. All'inizio i motori si rivelarono inefficaci per due motivi. Il primo per la poca forza che riuscivano ad imprimere a due grandi ruote a pale fissate sulle due murate del battello; il secondo a causa della necessità di riservare spazio ad un carico aggiuntivo costituito da carbone e legname, da bruciare durante il viaggio, per alimentare le caldaie.
Successivamente però vennero perfezionati i motori ed introdotto l'uso dell'elica al posto delle ruote a pale.
Le rotte Oceaniche vennero facilitate dall'apertura del Canale di Suez (inaugurato nel 1869) e pertanto rimasero solo alcune rotte riservate ai velieri. Questi ultimi navigavano solo verso: mete lontane, dove le riserve di carbone e di legname non sarebbero state sufficienti a percorrere l'intera distanza; dove non ci sarebbe stata la possibilità di fare rifornimento di combustibile, perché venivano attraversate zone povere; dove i carichi sarebbero stati troppo economici, spesso appena sufficienti a coprire le spese, e non avrebbero concesso grossi guadagni.
Nel 1915 poi venne anche inaugurato il Canale di Panama, che permetteva di passare dall'Oceano Atlantico all'Oceano Pacifico con molta meno navigazione (sia in termini di spazio, sia di tempo) e soprattutto evitando di passare dal tanto temuto Capo Horn.
(Ammiraglia88)
L’EVOLUZIONE DELLE GRANDI NAVI A VELA: 6. IL CLIPPER
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