L’EVOLUZIONE DELLE GRANDI NAVI A VELA: 6. LA FREGATA


La nave usata alla fine del 18° secolo viene chiamata fregata. Si tratta di una nave lunga e bassa di bordo libero, fornita di non più di 40 cannoni disposti sul ponte principale ed avente il ponte di coperta aperto al centro. È una nave molto veloce, può raggiungere i 12 nodi e può stringere il vento fino a 60 gradi. Il suo utilizzo principale è per la caccia al nemico e per l'esplorazione. Le dimensioni che raggiunge sono di m 55 di lunghezza fuori tutto e m 45 alla linea di galleggiamento, e m 12 di larghezza. Oltre ai cannoni (già presenti sui vascelli) porta anche armi più leggere. Di solito vengono caricati anche tre o quattro mortai a canna corta ed inoltre dei piccoli cannoni girevoli, che vengono montati lungo le impavesate (la parte superiore delle murate) ed utilizzati nei combattimenti ravvicinati. In genere è imbarcato anche un distaccamento di fanti di Marina. Una modifica fatta all'albero di bompresso, che doveva essere maggiormente resistente, è costituita dall'aggiunta di un'asta, ad esso perpendicolare, chiamata pennaccino (o buttafuori di briglia, o delfiniera). Alle vele già presenti sugli alberi ne viene aggiunta una quarta, il controvelaccio. L'albero di mezzana viene armato con velacci e controvelacci, al di sopra della randa. La fregata ha raggiunto così, in generale, un totale di 18 vele. A quelle quadre, all'occorrenza, potevano essere aggiunte alcune vele piccole, dette "forza di vele", che consentivano di aumentare e mantenere costante la velocità del veliero.
I primi costruttori sono i francesi che modificano i vascelli, eliminando il ponte superiore ed aumentando la larghezza, e rendono la fregata una nave più stabile sotto il fuoco dei vascelli nemici, pur restando altrettanto resistente, ed inoltre più veloce, grazie alla leggerezza.
Gli Inglesi successivamente modificano di conseguenza anche la loro flotta. In effetti per i loro traffici mercantili in America non è necessaria una nave prettamente da guerra, ma solo una che sia fornita di cannoni al solo scopo di difesa dei carichi preziosi. Le "fregate di Blackwall" (dal nome di un cantiere sul Tamigi), le più famose e le più grandi, hanno una stazza di 1400 tonnellate, una lunghezza massima di metri 55 ed una larghezza di metri 12.
Gli Stati Uniti, appena costituiti, vedendo l'utilità della fregata, la imitano, ma apportando alcune modifiche per renderla più agile.
Ne diminuiscono il pescaggio (utile soprattutto lungo le basse acque costiere) ed affinano le linee della carena. Così facendo costruiscono le navi più grandi di quell'epoca: lunghe metri 60 e con larghezza massima di metri 13,50. Il nome ufficiale che viene dato è di "fregata da 44 cannoni", anche se in realtà ne portano 30 da 24 libbre in batteria, 20 da 12 libbre sul ponte di coperta e 2 da 24 libbre sul castello a prora. Anche la superficie velica viene aumentata, le fregate americane hanno tre alberi con vele quadre e la randa aurica, inoltre sono armati con velacci e controvelacci sui tutti gli alberi. La President era la più veloce e raggiunse i 14 nodi.
(Ammiraglia88)

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