DA AMAZZONE DEI MARI A BALIA PER I RAGAZZI


19 novembre - Trasformare un'idea od una passione in un'attività è probabilmente ciò a cui tutti noi tendiamo, lo scopo che rende una vita un susseguirsi di emozioni e che rende intenso ogni giorno che viviamo. Ci è riuscito Giancarlo Barberis, fondatore e proprietario dell'omonimo cantiere navale spezzino, che seppe coniugare la sua grande passione per il mare con lo spirito imprenditoriale tipico degli anni Settanta, riuscendo ad esportare l'eccellenza italiana in tutto il mondo grazie alle sue leggendarie imbarcazioni.
Il destino, però, ha fermato la corsa di questo glorioso cantiere. Una notte del luglio 1987, durante un terribile temporale, un fulmine si abbatté su uno dei capannoni, distruggendo il lavoro e le speranze di anni. Anche gli stampi, così preziosi, purtroppo non si salvarono.
Nessuno aiutò i Barberis a risollevarsi ed il governo italiano deliberò gli aiuti in ritardo, quando i cantieri ormai non esistevano più.
Nonostante lo sfortunato epilogo di questa avventura imprenditoriale, per quasi vent'anni i cantieri Barberis hanno gettato le basi dell'arte navale italiana, soprattutto nel campo della vela, ideando e costruendo imbarcazioni avanti nel tempo che hanno fatto la storia della nautica ligure, come lo "Sciacchetrà", il piccolo cabinato in vetroresina che deve il suo nome al famoso vino passito delle Cinqueterre, punto di riferimento nel mondo della vela per moltissimo tempo.
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(Luca Serlenga - Liguria Nautica)


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