Coronavirus: i nuovi divieti fermano anche i campionati


L'ultimo Dpcm emanato il 3 novembre dal Presidente del Consiglio per affrontare l'emergenza sanitaria causata dal Covid-19, tra l'altro, ferma nuovamente buona parte dell'attività velica sportiva della Penisola. Sulla base di queste nuove disposizioni la Federazione della Vela Italiana (Fiv) ha pubblicato un schema (consultabile a questo link) che riassume le regole a cui devono attenersi i circoli velici e i singoli velisti. Le norme classificano le regate secondo ordine di importanza, vietando quelle locali, regionali e organizzate dai circoli, come i Campionati Invernali. Restano invece in calendario le gare con interesse nazionale e internazionali, nonché la possibilità di allenarsi per queste prove anche se questo comporta lo spostamento interregionale. Nello specifico l'Articolo 1, comma 9, lettera “e” specifica che sono consentiti solo gli eventi e le competizioni riconosciuti di interesse nazionale con provvedimento del CONI e del CIP. Rientrano in questo gruppo le Regate Nazionali, i Campionati Italiani, le Competizioni Europei e Mondiali e le Selezioni Olimpiche; al di fuori di questi, non è consentito svolgere alcuna competizione regionale, a prescindere da quale sia la zona di appartenenza (Gialla, Arancione o Rossa).

Sul fronte delle possibilità di allenamenti e delle attività delle scuole di vela ci sono invece differenze in base alla classificazione regionale. Nella zona rossa (Lombardia, Piemonte, Valle d'Aosta e Calabria) l'attività delle scuole di vela  è sospesa e gli allenamenti consentiti solo individualmente purché queso non comporti lo spostamento dal proprio comune. Nelle altre regione le attività nei circoli velici è consentita solo a porte chiuse, nel rispetto del protocollo Fiv; resta vietato l'utilizzo di spogliatoi e spazi comuni.

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