Attacchi di orche la Spagna limita il transito


Dal 22 al 29 settembre è fatto divieto alle imbarcazioni inferiori a 15 metri di transitare oltre le 62 miglia dalla costa nel tratto di mare della Spagna nord-occidentale compreso tra Capo Prioriño Grande e Estaca de Bares.
La misura, emanata dal ministero dei trasporti spagnolo, è finalizzata a proteggere "sia le persone che le orche" a seguito dei numerosi "attacchi" registrati negli ultimi mesi a danno di diverse imbarcazioni a vela.
 
Tra luglio e settembre, infatti, l'area di oceano Atlantico che bagna Spagna e Portogallo tra Gibilterra e la Coruna è stata teatro di cinque incidenti. Gruppi più o meno numerosi di questi cetacei si sono scagliati violentemente e ripetutamente contro la loro chiglia danneggiando il timone e costringendo i malcapitati a lanciare l'S.O.S. 
Particolarmente violento l'episodio del 29 luglio che ha visto coinvolta un'imbarcazione di 14 metri al largo di Capo Trafalgar, nel Sud della Spagna. Le orche hanno colpito la poppa per oltre un'ora causando gravi danni al timone nonché il ferimento di un membro dell'equipaggio. 
 
La comunità scientifica non ha ancora chiari i motivi di questo comportamento anomalo. L'ipotesi più accreditata indica come causa il forte stress alimentare subito da questi mammiferi in seguito alla pesca intensiva dei tonni, loro principale fonte di sostentamento. Altre concause potrebbero essere il traffico marittimo più intenso nella stagione estiva, nonché il ritorno alla "normalità" dopo mesi di lock down per il Coronavirus. 
Le orche, come molte altre specie animali, hanno infatti beneficiato degli effetti della quarantena forzata degli esseri umani, riscoprendo habitat per loro prima inusuali, come è accaduto alla famiglia di quest grandi cetacei che proprio a luglio aveva stazionato diversi giorni davanti al porto di Genova. La riapertura del traffico marittimo, commerciale e diportistico, potrebbe averle disorientate.
 
In ogni caso la storia della navigazione d'altura non è nuova a questo genere di eventi. Basti pensare al Guia III di Giorgio Falk affondato nel 1976 nel corso della regata del Triangolo Atlantico in prossimità delle Azzorre, o al Surprise di Ambrogio Fogar che due anni dopo subì una sorte analoga a seguito dell'incontro devastante con orche "o balene" al largo dell'Uruguay.
Noto anche il caso della famiglia inglese Robertson che nel 1972, dopo un attacco, fece naufragio al largo delle Isole Galapagos. 
Orche "assassine" dunque? No, la letteratura nautica è ricca di incidenti analoghi ad opera anche di altri mammiferi marini come i capodogli, le megattere e i globicefali che potrebbero semplicemente reagire a quella che loro leggono come una "minaccia" da parte del'intruso di turno. 
 
La misura introdotta dal Governo spagnolo potrebbe essere estesa ad altre parti della costa "seguendo le rotte migratorie" di questi mammiferi marini.
 

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