Da natante a imbarcazione


I natanti nel nostro paese hanno un trattamento privilegiato. Sono beni mobili non registrati e non soggetti a iscrizione nei Registri marittimi, non hanno bisogno del Certificato di sicurezza evitando le dispendiose visite periodiche, si possono acquistare e vendere senza formalità e risultano abbastanza “invisibili” al fisco. 
Una situazione burocratica ideale per la loro diffusione, ostacolata improvvidamente dall’ultima riforma del Codice della Navigazione che gli ha in parte tarpato le ali obbligandoli a navigare, anche se certificati in categoria A CE, entro le 12 miglia dalla costa. 
Un recinto che per molti velisti, armatori magari di barche che strutturalmente potrebbero affrontare l’oceano, può risultare troppo stretto e per superare il quale non c’è che una soluzione: l’iscrizione al Rid, il Registro marittimo. Con questa procedura infatti il natante riceve in dote la Licenza di Navigazione, il Certificato di sicurezza e si trasforma in “imbarcazione” acquisendone diritti e doveri, compreso quello di poter navigare “senza limiti”, caratteristiche tecniche permettendo. 

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