E SARÀ BUON VENTO


21 luglio - In queste pagine si parla spesso di regatanti, più raramente di diportisti. Ma spesso è come per gli automobilisti: quando vanno a piedi "diventano" pedoni ed analogamente i regatanti certo non disdegnano "l'uscita con bagnetto", specie in estate quando vento e regate sono merce rara.
Durante le cupe settimane di "lockdown" (serrou in cà) l'idea di passare una giornata in barca era quasi trasgressiva ma gli organizzatori di "E sarà buon vento" ci hanno creduto e noi con loro e la partecipazione di 52 barche ed alcune centinaia di sanitari ed armatori sabato 18 luglio sta lì a testimoniarlo.
Si è trattato di un'iniziativa (nata da Pietro Romeo di Marina degli Aregai che ha coinvolto Ugo Musso e Mario Salvai del Marina della Fiera di Genova) rivolta al Personale Sanitario di Genova, impiegato per l'emergenza Covid-19, in qualità di Infermiere, OSS, OTS, Medico invitato a trascorrere con noi una giornata di mare a bordo di una barca a vela o motore: con grande prevalenza e maggior fascino (sono smaccatamente di parte) per le barche a vela.
Una giornata di mare conclusasi con una festa sui pontili del Marina della Fiera di Genova con il tangibile (e squisito) contributo di Squillari, Il Trofiaio, Le Fornarine che ci hanno generosamente rifocillati.
In fondo abbiamo offerto ai nostri (nuovi) amici sanitari un sorriso e qualche ora di serenità come loro si sono sforzati di fare con i loro pazienti Covid: con ben altro livello di difficoltà e professionalità, naturalmente.
Ma è il valore del gesto che pare essere stato apprezzato facendoci sentire anche noi in qualche misura utili e, per una volta, agli occhi degli altri non più dei "bambini viziati con la barca" ma persone sensibili pronte a condividere il loro patrimonio (intendo quello, davvero inestimabile, di amore per il mare, la natura ed il prossimo) con chi aveva dimostrato, anche qui andando oltre gli stereotipi dell'inefficiente ed insensibile sanità pubblica che talvolta fanno capolino nella stampa (ed anche, raramente, nell'esperienza personale di ognuno di noi), impegno e passione per il proprio lavoro e l'altrui esistenza ben superiori a quello previsto dal freddo contratto di lavoro.
E sarà buon vento.
E buon vento è stato (in effetti nessuno si era esposto sulla nuvolosità e precipitazioni: che non sono mancate!).
Per quanto mi riguarda è un'esperienza da ripetere: possibilmente senza attendere una nuova pandemia per ricordarci che il pianeta è uno, ormai piccolo, e siamo davvero tutti e più che mai "sulla stessa barca"!
Foto su facebook I Zona FIV
(Alberto Pittaluga)

I commenti sono chiusi.