Alla Vendée-Arctique vince Jérémie Beyou


È stato Jérémie Beyou a vincere la prima edizione della Vendée-Arctique, regata in solitario a bordo dei veloci Imoca 60. Il velista francese ha tagliato il traguardo di Les Sables d'Olonne alle ore  20,44 di martedì 14 giugno impiegando 10 giorni, 5 ore e 14 minuti per completare le circa 3.000 miglia del percorso a triangolo in oceano Atlantico; tragitto che è stato ridotto di 759 miglia a causa di un'alta depressione che si stava addensando sulle isole Azzorre e che avrebbe potuto impantanare la flotta. Lo skipper di “Charal” è riusicto quindi a conservare la prima posizione dopo un testa a testa lungo 550 miglia con i connazionali Charlie Dalin di “Apivia” e Thomas Ruyant di “LinkedOut”, arrivati rispettivamente al secondo e terzo posto con un ritardo di 50 e 70 minuti. Buona anche la prova di Giancarlo Pedote, unico italiano presente alla competizione, che ha condotto buona parte della gara tra il 12° e 13° posto (ritardo causato anche da problemi elettronici nei primi giorni di navigazione) per poi recuperare nell'ultima parte concludendo con il suo ”Prysmian Group” all'8° posto e  un ritardo di 5 ore e 13 minuti sul vincitore. Per il navigatore italiano, è stata soprattutto una preziosa occasione per testare la barca in vista del giro del mondo in solitario.

La Vendée-Arctique può infatti essere considerata la "prova generale" del Vendée Globe che partirà l'8 novembre 2020. La regata è stata infatti organizzata sia per rimediare all'annullamento (causa pandemia) delle gare oceaniche The Transat CIC Race e New York-Vendée-Les Sables d'Olonne qualificanti per il giro del mondo, sia per fare il punto sulla preparazioni di barche e skipper. Una navigazione in ogni caso impegnativa, tracciata su un percorso che si è spinto fino all'Islanda per poi scendere alle isole Azzorre e tornare a Les Sables d’Olonne (Francia) e che ha causato i ritiri  di Damien Seguin per un guasto all'alternatore al suo "Groupe Apicil", di Armel Tripon per danni strutturali al suo "L'Occitane", a cui era stata effettuata una riparazione d'emergenza pochi giorni prima della partenza a causa di una collisione con un oggetto in mare, e a Sébastien Simon per lesioni al foil di dritta del suo "Arkea-Paprec", uno degli Imoca 60 di ultima generazione in gara. Una prova, infine, che ha confermato Jérémie Beyou come uno dei favoriti alla vittoria del prossimo Vendée Globe.

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