DOVE VA LA VELA MONDIALE?


23 giugno - Il Covid-19 rimette in discussione le scelte olimpiche per il 2024. Il CIO a fine anno potrebbe decidere per un clamoroso no-change, che lascia le classi veliche invariate? Il Finn potrebbe restare olimpico? I francesi restano senza Offshore? Ed il Kite e le tavole foil? Il nostro punto della situazione internazionale. Elezioni in autunno con voto digitale. Situazione finanziaria allarmante (anche se arriva un po' di ossigeno dal CIO).
Dopo Tokyo (speriamo si faccia) la vela olimpica doveva (dovrebbe) cambiare sostanzialmente, come si sa: nuove classi il Kite foil, l'Offshore doppio misto, nuovi windsurf foil, la novità del 470 misto, e l'addio al Finn. Marsiglia 2024 dovrebbe essere questa. Il condizionale è d'obbligo, perché a scombussolare tutto (come se la vela non fosse poi già scombussolata di suo) è arrivata la pandemia, i lockdown, il rinvio di 12 mesi dei Giochi. Il quadriennio olimpico è diventato un quinquennio. E quello successivo un triennio. In più, tutti gli organismi sportivi, dal CIO alle federazioni internazionali, ai comitati olimpici alle federazioni nazionali, sono impoveriti dalla crisi economica e, nel caso dello sport, dai mancati ricavi dei diritti tv olimpici.
Da questa situazione nasce lo scenario che porta il nome di no-change. Non si cambia, la vela olimpica resta così com'è anche nel 2024. Le stesse dieci discipline (o classi) del 2016 e del 2020 (2021). Tutto invariato causa coronavirus. Il Kite può attendere, il 470 continua a navigare con flotte divise maschili e femminili, il windsurf tira dritto con la tavola RSX che ormai tutti strapazzano, e soprattutto si continua a navigare per la storia con il Finn. E l'Offshore doppio misto, al quale c'eravamo quasi abituati, nonostante un impianto cervellotico, costoso, confuso varato da World Sailing senza individuare la barca? Anche quello dovrà attendere?
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(Saily)

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