VECCHIE VELE: NAVE A TRE ALBERI FRANCESCO CIAMPA


La nave a tre alberi Francesco Ciampa venne costruita dal Cantiere Ansaldo di Sestri, Genova, per conto della Società Armatrice F. S. Ciampa & Figli di Castellammare di Stabia (*). Venne varata il 28 febbraio 1890.
I bastimenti dell'Armatore Ciampa formavano una bella flotta moderna dai candidi scafi tenuti con cura gelosa e non vi era porto del Pacifico ove non fosse nota la bandiera azzurra della vecchia casa sorrentina.
Scafo in acciaio, stazzava 1.700 tonnellate. Portata 2.500 tonnellate.
Lunghezza alle perpendicolari 81,50 m. Larghezza 11,95 m. Puntale 6,98 metri.
Equipaggio 22 uomini.
Bompresso moderno, velacci semplici e contra, casseretto corto, risultò un bastimento veloce.
Porto di armamento Castellammare.
Parte da Genova il 22 maggio 1890 al comando del Capitano Maresca con merci generali per il Callao (Perù). Giunge a San Francisco il 18 dicembre 1890 e di ritorno fa San Francisco - Cork (Irlanda) con grano in 128 giorni, dove prende ordini per Le Havre.
Nel 1891 nel viaggio San Francisco - Le Havre - Cardiff (Galles, Regno Unito) - San Francisco, durato otto mesi e sette giorni, percorse 27.113 miglia marine.
Nel 1892 fece San Francisco - Le Havre - Swansea - San Francisco in otto mesi e nove giorni percorrendo 27.091 miglia marine.
Nel 1893 fece San Francisco - Limerick - Swansea (Galles, Regno Unito) - San Francisco in otto mesi e 12 giorni percorrendo 27.008 miglia marine.
Successivamente per diversi anni navigò alla busca, ossia alla ventura del nolo ovunque fosse inviata.
Ecco alcuni viaggi effettuati:
Nel 1892 da Cardiff a San Francisco in 141 giorni.
Nella campagna del 1893 è il primo barco di tutta la numerosa flotta internazionale del grano, giungendo a Queenstown (Nuova Zelanda) in soli 109 giorni.
Nel 1895 ripeté il viaggio da San Francisco a Queenstown in 129 giorni.
Successivamente per ordini a Le Havre la Francesco Ciampa scaricava granaglie in quel porto e riprendeva il mare in rotta per la California.
A San Francisco caricava per Limerick (Irlanda) e successivamente prendeva a Swansea un carico di carbone ancora per San Francisco.
Negli anni successivi quasi invariabilmente caricava carbone nel Galles per San Francisco, ritornando in Inghilterra con grano.
Dal 1910 la Francesco Ciampa fece i viaggi del Cile trasportando nitrati in Europa ed in Nord America, tornandovi con sale di Trapani, zolfo da Licata o laterizi da Marsiglia.
Il 15 Agosto 1914 naviga in Atlantico, partita da Androssan (Scozia) per Montevideo con un carico di carbone.
Giunta in Lat. 3° 31' Sud e Long. 29° 36' Ovest nei paraggi di San Fernando di Noronha Brasile) il carbone nelle stive, surriscaldato dal sole dei Tropici, si incendia per autocombustione provocata dal grisou e la nave brucia, affondando insieme a tutto l'equipaggio.
Foto 1: Francesco Ciampa alla fonda (1900)
Foto 2: Francesco Ciampa all'ormeggio con le stive vuote (1910)

(*) Sorrento o per meglio dire Meta con la spiaggia di Alimuri e Piano con quella di Cassano, furono i maggiori centri velici del Mezzogiorno, degni e temuti rivali di Camogli, con tradizioni marinare che risalivano all'epoca della dominazione angioina a Napoli. Essi conobbero il periodo aureo della loro marina velica a lungo corso negli anni attorno al 1890. In quell'anno, per il solo settore del naviglio d'altura, nella penisola sorrentina si registravano 35 legni a Meta, per 16.158 tonn; 30 a Piano, per 14.149 e 22 a S. Agnello per 14.490 tonn: in totale, 87 navigli per 44.797 tonnellate. Meta ebbe peraltro un massimo di 41 navigli a lungo corso, (18.754 tonn) registrati nel1888 e 40 ne ebbe Piano, (19.555 tonn) nel 1886.
Navigli che, come gli altri di Procida, portarono il tricolore nei più lontani porti del Nord Europa, del Baltico, delle due Americhe, delle Antille, delle Indie e più che altro in Australia e nel Pacifico, oltrepassando il famigerato Capo Horn, perennemente sconvolto dalle tempeste o nascosto dalle nebbie.
Pioniere della vela a lungo corso sorrentina fu senz'altro Francesco Saverio Ciampa, nato a S. Agnello l'11 Aprile 1821 e ivi deceduto il 5 Aprile 1892, ultrasettantenne.
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(Cronache e memorie di Lamberto Radogna - Estratto da "La Rivista del Porto di Napoli" )


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