Flavia Tartaglini dice addio alle gare


Flavia Tartaglini, atleta di punta della squadra italiana di windsurf, si ritira dalla dall'attività agonistica. La notizia apparsa il 6 febbraio è di quelle che suscitano un po' di tristezza, come avviene ogni qualvolta un campione lascia le scene mentre i tifosi speravano di vederlo eternamente in gara. La Tartaglini saluta i campi di regata il giorno del suo compleanno, a sette mesi dall'inizio delle Olimpiadi di Tokyo, l'appuntamento in cui molti speravano nella rivincita dopo la cocente delusione del 2016, quando a Rio De Janeiro due soli punti le costarono la medaglia. È proprio dal ricordo di quell'esperienza che l'atleta romana parte per spiegare la sua decisione: «Dopo Rio 2016 avevo voglia di rivincita, ho lavorato con questa motivazione in testa. Sono stati tre anni in sali e scendi di emozioni, il mio target era arrivare a fine 2019 e capire le potenzialità di puntare a una medaglia. Così alla fine mi sono guardata intorno: le rivali per il podio olimpico hanno quindici anni meno di me e il doppio della mia fame. E un'olimpiade per onore di firma non rientra nei miei piani. Ho preferito una scelta consapevole e tutta mia».

Nata a Roma nel 1985, Flavia Tartaglini comincia a praticare sport fin da bambina; il suo approccio alla vela avviene con la classe Optimist, ma è il windsurf a folgorarla. Inizia l'attività agonistica a 15 anni, nel 2000, l'anno che vede Alessandra Sensini vincere l'oro olimpico nella tavola a vela ai Giochi di Sydney. Notata fin da subito dai tecnici federali, entra nelle squadre giovanili e poi nelle Fiamme Gialle. Inizia così una lunga carriera di successi ai campionati europei, ai Giochi del Mediterraneo, nel circuito di Coppa del Mondo e in quello dell'Eurosaf, una carriera brillante che la porta nel 2007 a entrare nella top ten mondiale. L'età a questi livelli si fa sentire e le cose cambiano, spiega ancora la Tartaglini: «Il windsurf a livello olimpico è diventato professionismo esasperato. Gli atleti oggi iniziano da giovani a vivere questa esasperazione, ci crescono, sono preparati, è una vita che ti assorbe al cento per cento. Io, a 34 anni, ho sentito che la mia voglia si esauriva, non mi ritrovavo nell'ambiente nuovo, con tante atlete della mia età che avevano smesso. Poi ci sono stati vari problemi fisici, e l'ultimo infortunio al test event in Giappone ha accelerato la mia scelta, ragionata e consapevole. Oggi sono felice».

Il futuro della Tartaglini non sembra comunque lontano dallo sport, continuerà a far parte delle Fiamme Gialle del corpo della Guardia di Finanza, mentre frequenta un corso di management olimpico alla Scuola dello Sport del CONI. In attesa che il suo talento e la sua lunga esperienza venga messa a disposizione della nuove generazione, Flavia si congeda con qualche consiglio alle colleghe e un abbraccio ai tifosi: «Inizia un nuovo capitolo della mia vita, come persona e donna, non più da atleta. Mai come in questo periodo penso a Rio 2016, e mi accorgo di quanto lo sport possa essere spietato, conta solo la medaglia. Eppure voglio lanciare un messaggio a tutti gli atleti e le atlete: siate voi stessi con i vostri sogni e obiettivi, continuate a divertirvi, a prendervi un po' in giro, in mezzo a tanta fatica. Il metodo perfetto non esiste. Grazie a tutti i tifosi a chi mi ha sempre sostenuto e a chi mi ha fatto volare sull’acqua... e sempre forza Italia!».

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