VELA OLIMPICA AZZURRA: VOGLIA DI STUPIRVI!


21 agosto - L'oro di Ruggero Tita e Caterina Banti (catamarano misto foiling Nacra 17) e l'argento di Mattia Camboni (windsurf RSX): un bel bottino per la vela italiana al test event preolimpico di Enoshima, il campo di gara delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Dopo 5 finali su 10, anzi, l'Italia è addirittura in testa al medagliere (!). Emozioni e gioia di atleti, staff, presidente federale. Senza esagerare, ma...
Le statistiche sono una cosa, la storia è un'altra cosa, la vela italiana è persino una terza cosa.
Vinciamo di rado a livello di classi olimpiche, inutile negarlo. Questo da un lato aumenta le emozioni ed i battiti del cuore quando qualche vittoria arriva finalmente, dall'altro non deve far dimenticare i conti col passato. Accontentarsi di vincere poco e gioire di quei pochi successi? Non ci basta più. Vogliamo voltare pagina. Vogliamo vincere non per caso.
Forse è questo che il quadriennio 2017-2020 voleva ed ha messo a progetto. Meno regole rigide, più consapevolezza, autonomia costruttiva, squadra che cresce insieme. Percorsi personalizzati, binari diversificati, il tutto però contenuto in un progetto unitario, in una visione. Che il presidente Ettorre ha dapprima congegnato e limato assieme al DT Marchesini, subito dopo la non scontata conferma di quest'ultimo all'indomani di Rio 2016, tanta jella ma pur sempre zero medaglie, flop-bis dopo Londra 2012. E che in seguito i due, più i vari componenti dello staff tecnico e gli stessi atleti, muovendosi come uno stormo di uccelli migratori, hanno assimilato, trasformato in mantra, messo in pratica.
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(Saily)

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