7 gennaio - La classe internazionale Finn augura un buon 2019 a tutti i suoi atleti... ma sono auguri al vetriolo per i vertici di World Sailing, colpevoli di aver cancellato, con procedure a dir poco oscure, la tradizione stessa della vela olimpica. In basso riportiamo la lettera aperta inviata il primo gennaio dal presidente IFA Balasz Hajdu ai finnisti di tutto il mondo. Qui ci soffermiamo sul senso stesso dell'olimpismo, che il Finn rappresentava in ogni sua parte e che la misteriosa (ma scommettiamo che sarà un cantiere francese a produrla...) Mixed Offshore Keelboat non potrà mai rappresentare.
Vi siete mai chiesti perché, per dirne solo alcune, il lancio del disco o del giavellotto sono uguali più o meno dai tempi di Olimpia? Perché l'Otto Con nel canottaggio non apre al foil? O perché esiste ancora la Maratona e nessuno si sogna di disputarla con dei pattini ai piedi? Gli esempi sarebbero decine, in tutti gli sport.
La tradizione conta. L'eredità dei campioni e l'immedesimazione dei giovani atleti, selezionati per qualità e spirito di sacrificio non per censo, è un volano sportivo eccezionale. Chi non ha iniziato a giocare a tennis per imitare il Panatta del 1976 o a sciare per fare il Tomba dell'Appennino? Nel nostro caso centinaia sono state le iscrizioni a corsi di vela sulla scia delle notti magiche di Luna Rossa ed innumerevoli i giovani derivisti nei circoli che sognano di diventare Ben Ainslie o Robert Scheidt .....
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(Michele Tognozzi - FV News del 7 gennaio 2019)
L’IMPORTANZA DELLA TRADIZIONE NELLO SPORT OLIMPICO
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