Per Soldini e Maserati è record alla Rotta del Tè


Missione compiuta per Soldini e Maserati Multi 70, il loro tè è riuscito ad arrivare a Londra prima di quello del francese Lemonchois. Il navigatore milanese venerdì 23 febbraio alle ore 14, 20 ha tagliato il traguardo sotto il ponte Queen Elisabeth II sul Tamigi fissando il nuovo record da Honk Kong alla capitale inglese, la cosiddetta Rotta del Tè, quella percorsa dagli antichi clipper nell'800 per portare la preziosa pianta da Oriente a Occidente. Un nuovo primato che affossa il precedente, migliorandolo di oltre cinque giorni. Se al francese Lionel Lemonchois sul catamarano Gitana (32,50 metri) nel 2008 erano serviti 41 giorni e 21 ore per coprire le 13.000 miglia dalle coste giapponesi a quelle inglesi, a Soldini, Maserati Multi 70 (21,2 m) e al suo equipaggio sono bastati 36 giorni, 2 ore e 38 minuti.

Il vantaggio del trimarano italiano sul catamarano francese non è mai stato in discussione. Salpato da  Honk Kong  il 18 gennaio, fin dai primi bordi nel trafficato Mar della Cina il multiscafo rosso e blu ha allungato il passo lasciandosi subito dietro la scia le medie del concorrente. Neppure un incidente, la rottura del timone di dritta (urto con un oggetto galleggiante) avvenuta il 28 gennaio in pieno oceano Indiano ne ha rallentato la corsa. Sostituita a tempo di record la pala, l'equipaggio (a bordo c'erano anche Guido Broggi, Sébastien Audigane, Olvier Herrera Perez e Alex Pella) è ripartito più veloce di prima arrivando a coprire nelle 24 ore fino 269 miglia a una media di 26,8 nodi.

Azzeccata anche l'opzione africana nella risalita dell'Atlantico. Per superare l'Equatore e le sue insidiose calme di vento, invece di puntare come di consueto sul Brasile, Soldini ha infatti scelto di costeggiare l'Africa sperando di trovare migliori condizioni meteo. Un bordeggio condotto risalendo lungo Namibia, Liberia, Sierra Leone, Guinea, Senegal e poi Dakar e Mauritania lambendo il Sahara per poi virare verso le isole Canarie. Quindi Maserati ha puntato verso il Golfo di Biscaglia, effettuato un complicato slalom nella Manica tra navi e traghetti per poi risalire il Tamigi. Dove ad attendere c'era il nuovo trofeo da mettere in bacheca.

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