Ordine: PERCIFORMI Famiglia: Sparidae Genere: Diplodus Diplodus vulgaris (Geoffroy Saint-Hilaire) 1809**** |
Generalita’
Ha il corpo ellittico, compresso ai lati. La bocca e’ piccola mentre gli occhi sono piuttosto grandi. Il colore nel complesso e’ argenteo-dorato. Il ventre e’ biancastro. Per tutto il corpo si notano longitudinalmente, soprattutto quando l’animale e’ in vita, 15-16 linee dorate. Sul peduncolo caudale c’e’ una grossa macchia nera. Un’altra fascia, pure nera, verticale, si stende sulla spalla. Puo’ raggiungere la lunghezza massima di 30 centimetri.
D=XI-XII-14/15; A=III-14; C=3-17-3; P =15; V=I-5
Costumi
E’ una specie gregaria. Vive a modeste profondita’, in vicinanza della costa. Preferisce fondali rocciosi ricchi di vegetazione. Si nutre principalmente di Molluschi, Vermi e Crostacei.
Pesca
Si cattura con tramagli, reti a strascico, nasse, lenze e soprattutto con palamiti di profondita’ innescati con Gamberetti, Cozze, Vermi, Molluschi e pezzetti di Oloturia.
Commestibilita’
Ha carni ottime, molto ricercate nei nostri mercati.
Distribuzione nei mari d’Italia
E’ diffuso in tutte le nostre coste.
Note o curiosita’
Il Sarago, assieme all’Orata ed altri Sparidi, viene catturato in molte localita’ italiane, con un’esca irresistibile: un pezzetto di Oloturia, conosciuta dappertutto con il nome di Cetriolo di mare. Questo animale marino, dall’aspetto allungato e di consistenza coriacea, per poter essere innescato deve essere preparato sapientemente. Superata una riluttanza iniziale bisogna tagliarlo, con un coltello ben affilato, alle due estremita. Aprirlo poi con un taglio longitudinale, vuotarlo delle interiora che si presentano di colore giallino, filiformi, e raschiare quindi con una certa delicatezza la pelle interna che e’ di colore biancastro o rossastro. Tagliare infine a striscette ed agganciarlo nell’amo saldamente. Volendo si puo conservare sotto sale. E’ un’esca abbastanza resistente sia all’azione dei Granchi sia delle voracissime Pulci di mare. Nel tagliare l’Oloturia, sovente, si puo’ trovare un suo parassita, il Carapus acus nota anche con il nome di Fierasfer.
Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa