PESCE MARTELLO


Ordine: SQUALIFORMI
Famiglia: Sphyrnidae
Genere: Sphyrna

Spkyrna zyganea (Linneo) 1758***

Generalita’

Come tutti gli Squaliformi, ha il corpo slanciato e allungato. Il capo e’ molto appiattito, con due espansioni laterali alle cui estremita’ sono situati gli occhi e le fessure nasali. La bocca, inserita in posizione ventrale, e’ munita di denti molto appuntiti, con cuspidi triangolari, a margini lisci nei giovani e lievemente seghettati negli adulti. La pelle e’ ricoperta di scaglie disposte ad embrice, con 3-5 dentelli appuntiti e 3-7 carene. L’animale e’ provvisto di due pinne dorsali, di cui la prima e’ molto sviluppata, di forma pressoche’ triangolare mentre la seconda, assai distante dalla prima, e’ molto piu’ piccola, bassa e terminante con una appendice rivolta verso la pinna caudale; quest’ultima e’ molto allungata, a lobi disuguali; la pinna anale e’ pressoche’ uguale ed opposta alla seconda dorsale; le pettorali sono molto grandi, di forma triangolare mentre le ventrali sono assai ridotte. Il colore dell’animale e’ grigio-ardesia, grigio scuro o bruno-nerastro. Il ventre e’ di colore bianco sporco. Puo’ raggiungere la lunghezza di 4 m.

Costumi

E’ un animale dalle abitudini pelagiche. E’ molto vorace per cui e’ ritenuto abbastanza pericoloso per l’uomo. Si nutre di pesci e Cefalopodi ma non e’ raro trovare nel suo stomaco detriti di vario genere che l’animale mangia seguendo la rotta delle navi.

Pesca

Si cattura con reti da posta o con i palangresi galleggianti usati per la pesca del Pesce spada. In superficie si cattura abbastanza facilmente con gli arpioni.

Commestibilita’

Ha carni commestibili ma poco apprezzate. In Sicilia vengono mangiate dopo essere state messe a bagno per alcune ore con aromi, allo scopo di eliminare un odore particolare che gli isolani, in vernacolo, chiamano “bistinu”, selvatico. In Giappone sono ritenute ottime.

Distribuzione nei mari d’Italia

E’ conosciuto lungo tutte le nostre coste ma e’ piuttosto frequente nello Stretto di Messina, nei periodi di giugno-agosto. Nell’Adriatico e’ stato pescato al largo di Caorle, in provincia di Venezia.

Note o curiosita’

Contrariamente a molti Squaliformi, il Pesce martello non si ambienta in acquario, muore infatti dopo poche ore. In Italia viene importato congelato e, privato di coda e di testa, viene venduto con il nome generico di Vitello di mare, termine che accomuna tutti gli Squalidi messi in vendita nei mercati. Nei nostri mari e’ presente, forse, una specie molto simile, chiamata Pesce stampella (Sphyrna tudes), con carni discrete, segnalata da Nardo nel 1847 con il nome di Sphyrna chiereghini, nelle acque dell’Adriatico. Il fegato del Pesce martello contiene abbondante olio ricco di vitamine. Il suo zigrino viene usato per levigare l’avorio e per delicati lavori di ebanisteria. La sua pelle, opportunamente conciata, da’ un ottimo cuoio. Il Pesce martello, che raggiunge la maturita’ sessuale quando tocca i 2 metri di lunghezza, partorisce in primavera dando alla luce circa 10-40 esemplari le cui dimensioni si aggirano sui 40-50 cm. E’ abbastanza ghiotto di Miliobatidi e di Raidi. L’animale e’ parassitato da Copepodi (Nemesis robusta, Nesippus alatus e Pandarus satyrus), da Irudinei del genere Pontobdella, da Trematodi (Squaloncotyle sphyrnae) nonche’ da numerosi Cestodi appartenenti ai generi Phoreiobothrium, Cylindrophorus, Ichthyotaenia, Nybelinia.


Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa

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