PALAMITA


Ordine: PERCIFORMI
Famiglia: Scomberomoridae
Genere: Sarda

Sarda sarda (Bloch) 1793****

Generalita’

Ha il corpo allungato, fusiforme, leggermente appiattito ai fianchi e molto sottile in prossimita’ del peduncolo caudale. La bocca e’ abbastanza ampia, incisa, munita di denti appuntiti e ricurvi all’indietro. L’occhio e’ circolare, piuttosto piccolo. L’animale e’ provvisto di due pinne dorsali: la prima e’ di forma triangolare, a raggi degradanti verso l’indietro, la seconda e’ molto piu’ piccola e contigua alla precedente; dietro la seconda dorsale e l’anale esistono 6-8 pinnule di forma triangolare; l’anale e’ quasi uguale ed opposta alla seconda dorsale; le pettorali e le ventrali sono molto ridotte. La coda e’ grande, a lobi appuntiti. La linea laterale ha un andamento molto sinuoso. Ai lati del peduncolo caudale esistono due chiglie longitudinali fiancheggiate ciascuna da due piccole creste convergenti verso la coda. Il colore del dorso e’ blu scuro, a volte nerastro. I fianchi e il ventre sono argentati con riflessi verdastri o azzurrastri. Sul dorso si notano 7-9 linee nerastre che decorrono obliquamente in avanti. Il margine della prima dorsale, molto spesso, e’ nerastro. L’animale misura fino a 80 cm di lunghezza e puo’ oltrepassare i 10 kg di peso.

D1=XXI/XXIV; D2=II-12/14+8/9 pinnule; A=II-11/13+6/8 pinnule; C=36; P =27; V=I-5

Costumi

E’ una specie gregaria e predatrice. Insidia interi branchi di Acciughe, Sardine, Cefali, Aguglie e Costardelle. La sua comparsa nei nostri mari varia a seconda delle localita’. Nello Stretto di Messina e’ presente nei mesi di luglio-settembre; nel Golfo di Genova nel periodo ottobre-novembre; da giugno a settembre nel Golfo di Napoli; in primavera nelle caste nord-occidentali della Sicilia; nel Golfo di Taranto nei periodi maggio-giugno e ottobre-novembre; nel Golfo di Catania e’ presente tutto l’anno mentre nel Mar Adriatico nel periodo ottobre-gennaio.

Pesca

L’animale e’ pescato attivamente sia da dilettanti sia da professionisti. E’ una specie molto tenace e combattiva. Si cattura con reti da pasta denominate “palamitare”, con reti a strascico e con lenze sia superficiali sia da fondo innescate con esche vive oppure con esche artificiali (lana, piume, cucchiaini ondulanti, paglia di pannocchie di granturco oppure con un tentacolo spellato di Polpo).

Commestibilita’

Ha carni molto buone ma non ugualmente apprezzate nelle nostre regioni.

Distribuzione nei mari d’Italia

E’ una specie molto comune lungo tutte le nostre coste.

Note o curiosita’

Questo animale e’ parassitato nelle branchie dai Trematodi Plagiopeltis duplicata e Tristomum pelamydis, mentre nella bocca e nelle cavita’ branchiali da diversi Copepodi del genere Caligus.


Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa

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