Ostar: Andrea Mura fa il bis. Anzi il tris!


Non c'è due senza tre, si dice. E così è per Andrea Mura che, già vincitore della Ostar nel 2013 e della Twoastar (sullo stesso percorso ma per due persone d'equipaggio) nel 2012, è risultato il protagonista indiscusso anche della 15° edizione della transatlantica dall'Inghilterra agli Usa. A bordo dell’Open 50 Vento di Sardegna, Mura, ha tagliato per primo il traguardo di Newport oggi 15 giugno alle 18,06 (ora italiana)  dopo 17 giorni di oceano e una cavalcata in solitario di circa 3.500 miglia sempre al comando della flotta.

Dopo la partenza avvenuta il 29 maggio da Plymouth allo skipper sardo è infatti bastato lasciare a dritta l’ultima propaggine del continente europeo per scomparire alla vista degli avversari in una cavalcata che l'ha portato al limite dei 58 gradi di latitudine Nord, con oltre 600 miglia di vantaggio sugli inseguitori. Quindi per Vento di Sardegna è cominciata una adrenalinica discesa verso Halifax, schivando e in parte subendo il treno di depressioni che hanno avuto impatto maggiore sul resto della flotta (quattro imbarcazioni naufragate, due disalberanti e numerosi abbandoni) e arrivando in prossimità della Nuova Scozia (Canada) con surfate fino a 20 nodi.
Qui, in prossimità di Halifax, il navigatore sardo è stato costretto a interrompere la sua corsa dando fondo all'ancora (opzione consentita dal regolamento di gara purché il concorrente non riceva aiuti esterni) per due volte consecutive e fare fronte a un problema rilevato al motore della chiglia basculante.
Il 13 giugno il nostro ha ripreso quindi il largo in direzione di Newport passando la linea d'arrivo con ancora 600 miglia di vantaggio su Conor Fogerty, il migliore dei solitari "superstiti", e il suo Sun fast 3600 Bam.
Una regata a dir poco perfetta quella di Mura, caratterizzata da scelte tattiche vincenti e da una competenza, come sportivo, marinaio e navigatore d'altura, che non ha più necessità di conferme. 

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