Mini Transat: posizioni stabili. Zambelli guida gli italiani


Davy Beaudart su Flexirub continua la sua volata a quasi 10 nodi verso Lanzarote. Lo skipper francese è in testa alla flotta con 23 miglia di vantaggio sul secondo, Axel Trechin e la sua Aphel Racing. Tra gli italiani Michele Zambelli mantiene la 13° posizione, mentre Alberto Bona perde terreno e lo insegue al 16° posto. Tra i Serie primeggia Ian Lipinski su Enteprise innovative mentre gli italiani Andrea Fornaro e Roland Ventura seguono al 23° e 24° posto.
Intanto Federico Cuciuc, fermo a Sada, racconta i dettagli delle avarie che si sono susseguite su "Zero & T":

Durante la procedura di partenza si è rotto il punto di scotta della Randa (la torretta – nuova). Ho passato la scotta sul Winch al centro della tuga, ma non riesco così a tendere abbastanza la balumina. Faccio una riparazione durante il percorso di disimpegno. Alle due circa la chiglia finisce intrappolata nei cavi di recupero di una nassa, credo, due gavitelli (invisibili al buio) collegati sul fondo a uno spesso cavo da ormeggio.
Le provo tutte, ma devo andare giù. Ho tutto quello che serve, ammaino le vele, preparo le ritenute, poi mi spoglio mentre aspetto che il coraggio arrivi. Fila tutto liscio, taglio lo spesso cavo ma tanto freddo e un bel po’ di acqua salata bevuta. Sono stato veloce, ma diverse barche mi superavano mentre con calma preparavo l’immersione. Dopo una bonaccetta è iniziata la bolina con vento fino a 18 e dopo 32 nodi nei groppi.
Complice la stanchezza mi distraggo e le batterie vanno in “over/scarica”, la Pila a combustibile si blocca e sole per i pannelli fotovoltaico non c’è. Comincio a timonare sempre conservando i pochi ampere ancora disponibili per il GPS. Si va a terra, non c’è scelta
”.

Al momento Cuciuc si prepara comunque a riprendere il largo per completare la tratta fino a Lanzarote.
Andrea Pendibene dopo il disalberamento del suo Pegaso avvenuto in circostanze tutt'ora misteriose (si parla di un'improvvisa perturbazione con grandine, vento a 40 nodi e onde frangenti, cosa che però non trova riscontro né nel laconico sito dell'organizzazione della regata, né in quello della Classe mini italia) è risoluto all'idea di non abbandonare la gara e procede a singhizzi con un armo di fortuna, a circa 0,7 nodi, verso il porto più vicino a circa 40 miglia.

Mentre salgono a 4 gli abbandoni, tutti in categoria Proto, si registrano altre soste tecniche forzate per avarie: Benoît Hantzperg (YCA Dhumeaux Secours Populaire) ha fatto scalo a Cascais per problemi al timone. Idem Jonas Gerckens (Netwerk) che s'è fermato a Peniche, 50 miglia a nord di Lisbona. Infine Fidel Turienzo (Satanas), anche lui vittima di un disalberamento, si dirige verso il porto di Sagres.

Con partenza da Douarnenez, in Bretagna (Francia), la Mini Transat è una regata in solitario attraverso l'oceano Atlantico riservata alla classe Mini 6,50. Le imbarcazioni, lunghe appunto solo 6,50 metri, sono divise nella sperimentale classe dei prototipi (proto), e in quella delle imbarcazioni in serie. Il percorso è articolato in due tappe: la prima con scalo a Lanzarote, dopo circa 1.250 miglia di navigazione; la seconda, in partenza il 31 ottobre dall'isola delle Canarie, con traguardo a Pointe-à-Pitre, in Guadalupa (Caraibi) lungo circa 2.770 miglia.

La flotta conta 72 concorrenti, provenienti da 12 nazioni, con quattro donne. La squadra italiana con 6 partecipanti è la più numerosa dopo quella francese (38) e spagnola (7). Ne fanno parte il torinese Alberto Bona su "Onlinesim.it", il romagnolo Michele Zambelli su “Illumia” nella categoria dei prototipi (Proto). Tra i “Serie”, ci sono invece Andrea Pendibene con “Pegaso”, Federico Cuciuc su “Zero & T”, Andrea Fornaro con “Sideral” e Roland Ventura su “Fondation Planiol”.

 

I commenti sono chiusi.