Squalifica a Potestà. La corte d’appello dice no


“La Giuria d'appello, annulla la decisione impugnata, disponendo la riapertura dell'udienza per un approfondito accertamento dei fatti nel corretto contraddittorio delle parti della stessa udienza”. Con queste parole la Giuria di appello di Genova ha annullato il 23 luglio la squalifica subita da Carlo Potestà al termine della Roma-Giraglia del 2014.
Già vincitore della prima edizione della "Roma per 1" nella primavera dello stesso anno e della "Roma per 2" nel 2013 Potestà era stato accusato da quattro concorrenti di aver utilizzato il motore in varie occasioni contravvenendo così al Regolamento delle regate d'altura Isaf che, oltre a vietare l'impiego di qualsiasi mezzo propulsivo al di fuori del vento, intendono salvaguardare i principi di sportività e correttezza.
Lo skipper di Rosignano Solvay che a bordo del suo Elan 410 Phantomas aveva tagliato per primo il traguardo di Riva di Traiano con tre ore di vantaggio rispetto al secondo classificato, l'Eco 40 di Matteo Miceli, è stato così cancellato dalla classifica rischiando d'essere radiato dalla Federazione Italiana della Vela. A ciò è seguita chiaramente l'eco non certo lusinghiera, su tutta stampa specializzata.
Rivendicando la sua innocenza Potestà ha presentato immediatamente ricorso presentando documentazione dettagliata e la sue valutazioni alla Corte d'Appello della Fiv che, do oltre 12 mesi, ha infine espresso il suo verdetto in favore del velista toscano, evidenziando come la denunia del Comitato di Protesta peccasse di vizi di forma e di sostanza tali non non poter mantenere in piedi l'impianto accusatorio.

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