Potestà squalificato? La corte d’appello dice no


“La Giuria d'appello, annulla la decisione impugnata, disponendo la riapertura dell'udienza per un approfondito accertamento dei fatti nel corretto contraddittorio delle parti della stessa udienza”. Con queste parole la Giuria di appello di Genova ha annullato il 23 luglio la squalifica subita da Carlo Potestà al termine della Roma-Giraglia del 2014.
Potestà, già vincitore della prima edizione della Roma per 1 nella primavera dello stesso anno era stato accusato da quattro concorrenti di aver utilizzato il motore in varie occasioni contravvenendo così al Regolamento delle regate d'altura Isaf che, oltre a vietare l'impiego di qualsiasi mezzo propulsivo al di fuori del vento, intendono salvaguardare i principi di sportività e correttezza.
Lo skipper di Rosignano Solvay che a bordo del suo Elan 410 Phantomas aveva tagliato per primo il traguardo di Riva di Traiano con tre ore di vantaggio rispetto al secondo classificato, l'Eco 40 di Matteo Miceli, è stato così cancellato dalla classifica rischiando per altro d'essere radiato dalla Federazione Italiana della Vela. A ciò è seguita chiaramente l'eco non certo lusinghiera, su tutta stampa specializzata.
Rivendicando la sua innocenza Potestà ha presentato la sue valutazioni alla Corte d'Appello della Fiv che ha evidenziato in più passaggi come la ricostruzione del Comitato di Protesta peccasse di vizi di forma e di sostanza tali non non poter mantenere in piedi l'impianto accusatorio.
“E' un anno – si sfoga Potestà – che sono tormentato da accuse infamanti. Per fortuna nella Fiv ci sono persone competenti che accolgono l'Appello”. 

I commenti sono chiusi.