CEFALO LABBRONE


Ordine: PERCIFORMI
Famiglia: Mugilidae
Genere: Mugil.

Mugil, labeo Cuvier 1829***

Generalita’

Ha il corpo tozzo, poco slanciato. La testa e’ schiacciata superiormente e quasi tronca all’estremita’. Lo spazio giugulare e’ molto stretto, ad andamento lineare. Le scaglie dorsali sono sprovviste di fossetta. La zona fra le due narici, destre e sinistre, e’ priva di scaglie. Le pinne pettorali, di norma, sono prive di macchia ascellare; sono piuttosto lunghe e, se piegate in avanti, raggiungono l’orlo anteriore dell’occhio o lo superano di poco; la pinna anale, oltre i tre raggi spinosi, e’ formata da 11 raggi molli, articolati e ramificati a ventaglio, di cui l’ultimo e’ biforcato sin dalla base, visibile chiaramente anche in controluce. Altro carattere distintivo di questa specie e’ la presenza di un grosso e spesso labbro superiore, molto piu’ di quello del genere Mugil chelo. Il colore, nel complesso, e’ simile a quello delle specie congeneri: dorso grigio scuro, fianchi e ventre bianco-argentato. Sul corpo sono ben evidenti numerose strisce longitudinali di colore giallo-brunastro. L’animale misura eccezionalmente 30 cm di lunghezza.

D1 =IV; D2=I-8; A=III-11; C=19; P =16; V=I-5

Costumi

Vive in prevalenza nel mare e raramente in acque salmastre.

Pesca

Si cattura con le stesse metodiche viste per il Mugil cephalus.

Commestibilita’

Ha carni discrete ma di nessuna importanza alimentare.

Distribuzione nei mari d’Italia

E’ piuttosto frequente lungo le coste della Sicilia e dell a Sardegna. E’ ospite occasionale nei laghi salmastri di Ganzirri e Faro; in agni caso e’ piuttosto raro in tutti gli altri mari d’Italia.


Da “Atlante dei pesci dei mari italiani” di Francesco Costa

  1. Ancora nessun commento.

Devi essere loggato per inserire un commento.

  1. Ancora nessun trackback