Diario di bordo di Giovanni:
“Abbiamo superato le 10.000 miglia percorse in avvicinamento su San Francisco, ma le miglia effettive sono molte di più. Siamo al decimo parallelo sud e proseguiamo la nostra corsa verso l’equatore sperando che Eolo sia clemente con noi anche questa volta.
Ho scoperto che una delle grandi differenze tra la navigazione in solitario e quella in equipaggio è la musica. Quando si naviga da soli l’udito è uno dei sensi più importanti. La barca parla attraverso i suoi rumori che bisogna imparare a conoscere e decifrare. Tramite l’udito si riesce a capire tutto quello che succede a bordo, è la barca ad avvisare se c’è una vela da cazzare o un meolo da tirare, se un pezzo si sta rompendo o bisogna fissare meglio una tanica d’acqua. Attraverso i rumori si crea un rapporto con la barca che ci permette di tenere tutto sotto controllo. Navigare ascoltando la musica nelle cuffie equivale a mettersi una benda sugli occhi.
Su Maserati con un equipaggio di nove persone ho scoperto che timonare con la musica nelle orecchie è bellissimo. La barca che plana accompagnata da una bella canzone è un’esperienza quasi mistica. Ma ovviamente c’è sempre qualcun altro che sta a ascoltare la barca e i suoi rumori…”.
Diario di bordo: Planando con la musica
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